Fonte : pisainformaflah.it
Riaprire un bene confiscato alle mafie: si tratta del primo progetto di questo tipo nella città di Pisa. «L’Amministrazione Comunale, consapevole dei rischi di infiltrazioni mafiose nelle economie che funzionano come la nostra – commenta l’assessore Chiofalo – da tempo ha rizzato le antenne e, insieme ad altri enti e associazioni, costruito strumenti per individuare e rimediare. Come in questo caso, saper reagire prontamente è importante» La vicenda – L’edicola, che si trova all’inizio di Borgo Stretto arrivando da piazza Garibaldi (sotto i portici, lato est), fu sequestrata lo scorso 19 luglio dalla Dia di Firenze, perchè, spiegavano gli investigatori con una nota “Il padre del titolare è ritenuto un capofamiglia ed è stato condannato a venti anni di reclusione per associazione di tipo mafioso, omicidio volontario ed estorsione”. Nel giro di pochi mesi sono poi arrivate le confische di I e II grado (rispettivamente a settembre 2013 e aprile 2014) Nel frattempo si è mosso il coordinamento provinciale dell’Associazione Libera, attiva nel contrasto alle mafie, che ha elaborato un progetto per il riutilizzo sociale. Il parere favorevole del Tribunale ha permesso il 14 maggio la stipula del contratto di affitto che dà l’avvio al ripristino dell’attività. A gestire l’edicola sarà la Cooperativa Axis, che attualmente gestisce il bar Colombre in via da Buti (davanti alla Leopolda) dove si trova la bottega “I sapori della legalità”. «Ci saranno tre assunzioni – annuncia Davide Nesti, presidente della Cooperativa – cercheremo il personale tra le persone svantaggiate, i colloqui sono in corso». «L’edicola si chiamerà “I saperi della legalità” e l’idea è di trasformarla in un centro di riflessione e promozione della cultura delle legalità, contiamo di aprirla a giugno – dice Fabrizio Tognoni, referente del coordinamento di Pisa di Libera – Devo ringraziare il sostegno di partner come la cooperativa Il Simbolo, i soggetti sostenitori del terzo settore (Associazione Ora Legale, Acli, Arci, Legambiente, Temp, Alzaia), le istituzioni (Comune di Pisa, Provincia, Società della Salute, Master “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione dell’Università di Pisa) e i professionisti che hanno prestato gratuitamente i loro servizi» «E domani a Pisa ci sarà la riunione del gruppo nazionale di Avviso Pubblico – annuncia l’assessore provinciale Santoni – a dimostrazione di un attenzione particolare su questi temi» Non è l’unico caso dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata a Pisa: a gennaio il sequestro di alcune pizzerie (leggi l’articolo). «Sono attività ancora sono sotto sequestro e non confiscate, inoltre Libera non ha la forza imprenditoriale per gestire un’attività più complessa» – spiega Tognini. «Per questo faccia appello agli imprenditori per valutare di fare un passo in questa direzione. Riaprire una pizzeria confiscata porta lavoro, è remunerativo e porta anche un ritorno di immagine positivo» chiude l’assessore Chiofalo
Raffaele Zortea